LA STORIA...
Un giorno un boscaiolo decise per scherzo di tirare una di queste capsule colorate marcatrici ad un proprio collega; lo scherzo risultò così divertente da farlo diventare un vero e proprio gioco, che nel tempo assunse una struttura sempre più articolata e definita...
A partire dagli anni '70 i fucili a vernice venivano
utilizzati negli Stati uniti per contrassegnare gli alberi da tagliare
macchinadoli con piccole quantità di vernice. Fino a quando nel 1960 a Charles
Nelson e la sua “ Charles Nelson Paint Company” gli venne
affidato dalla “US forestry Service“ l'incarico di realizzare un
sistema per lanciare vernice a maggiori distanze, grazie al suo ingegno Charles
creò la prima sfera da paintball, una capsula di gelatina contenente
vernice a base di olio ma non era abbastanza, mancava lo strumento
con cui scagliare queste sfere, per questo compito i Fratelli Nelson si
rivolsero alla tutt'ora esistente “Crossmann” fabbrica per fucili
ad aria compressa che inventò a tutti gli effetti il primo marcatore.
Il primo marcatore venne utilizzato per quattro anni, ma emersero molti
difetti di fabbricazione che ne limitarono le vendite, ma Charles Nelson non si
arrese, chiese aiuto alla “Daisy manufactoring Company” che ripartì
da zero per realizzare un nuovo marcatore, nel 1972 venne messo sul
mercato lo “splotchmarker” poi ribattezzato in “NEL-007”, fu un
successo! Le vendite superarono le aspettative, nel corso di poco tempo
vennero acquistati da tutti i servizi forestali pubblici e privati
d’America.
Grazie a questa diffusione, tre personaggi che non avevano nulla a che fare con
il settore forestale ebbero l'idea, erano Haynes Noel, Charles Gaines e
Bob Guernsey rispettivamente uno scrittore, un commerciate di articoli
sportivi e un agente di borsa pensarono di utilizzare i marcatori in modo
differente, ricreare un contesto cacciatore-preda più che di battaglia
militare, il nome che scelsero per questo nuovo sport fu “Combat
Survival game”, si misero subito a lavoro acquistando alcuni marcatori
“NEL-007” ne testarono gli effetti su alcuni amici, tra cui il figlio di Charles
che commentò, “non fa poi così male!”.
Nel corso di poco tempo realizzarono una prima bozza del
regolamento e nella primavera del 1981 la prima partita di paintball della
storia, racconta Linoel Atwill protagonista della prima partita che narrò la
nascita di questo sport nel suo libro “Survival Game”.
La partita avvenne in un'area completamente boschiva di ottanta ettari in modalità “ Capture the flag” a cui parteciparono oltre agli ideatori nove amici, ognuno dei quali con meno di 200 dollari acquistò tutta l’attrezzatura compreso il famoso marcatore cibi e bevande. Il vincitore di questa storica partita fù Ritchie White che durante tutto il tempo di gioco ben nascosto recuperò le dodici bandiere distribuite sul campo senza sparare un colpo!
L’EVOLUZIONE
Sono trascorsi circa trent’anni da quella storica sfida tra
amici, molte cose sono cambiate, quello che originariamente era un “gioco
di sopravvivenza” si è trasformato in una delle discipline sportive più
divertenti e praticate in ogni angolo della Terra.
Dai primi anni 80 il paintball ha iniziato una diffusione in tutto il modo,
arrivando a diventare uno sport praticato a livello professionistico.
Nel 1983 si giocò il primo torneo di paintball ufficiale, in Canada. Lo scopo del gioco è sempre stato quello di conquistare un obiettivo, come una bandiera o la base avversaria, ma per fare questo il primo intento dei giocatori è ridurre il numero di avversari eliminandoli dal gioco marcandoli con le paintballs.
Successivamente oltre a quelli boschivi si è iniziato a realizzare campi artificiali, permettendo di portare il gioco del paintball anche in luoghi non provvisti di vegetazione, ampliando così le possibili ambientazioni dei campi di gioco.Grazie soprattutto allo sviluppo e alla diffusione delle competizioni si fece forte la necessità di poter realizzare dei campi di gara temporanei, in modo semplice e veloce, replicabili allo stesso modo in ogni luogo. Si arrivò in questo modo allo sviluppo di ripari gonfiabili, di forme diverse, che iniziarono ad essere adottati come standard dai maggiori tornei, ognuno proponendo le proprie forme e variando la loro disposizione ad ogni torneo. Mentre il gioco del paintball in ambientazione boschiva viene chiamato Woodsball e quello in ambientazione artificiale Scenario, questa particolare versione su campi con ripari gonfiabili prese il nome di Speedball, per via dei movimenti molto veloci che lo contraddistinguono.
Nel corso
del 2012 è stato calcolato che esistono 15 milioni di giocatori semi
professionisti in tutto il mondo, non includendo tutti i principianti che
lo praticano senza essere iscritti ad un club o ad un' associazione
sportiva.
Negli USA, oltre alla lega ufficiale ogni università possiede la propria squadra di Paintball, in Europa è nata la “European Paintball Federation” che con l’evento “Millenium Tournament” celebra questo sport in quattro tappe nelle più grandi città europee.
Ad oggi il paintball è diffuso in tutto il mondo, con tornei sia di tipo nazionale che internazionale. In Europa la competizione più importante è il campionato europeo “The Millennium Series“, che da sempre ha guidato l’evoluzione e gli standard di questo sport nel vecchio continente insieme alla Federazione Europea EPBF (European Paintball Federation). Mentre fino al 2015 i due principali campionati, quello statunitense e quello europeo, giocavano con regole e formati di gioco leggermente diversi, proprio nel 2016 si è arrivati ad un grande traguardo per questo sport, con la creazione di un formato di gioco unico a livello mondiale, gestito dalla WPBO (World Paintball Organization) in collaborazione con la UPBF (United Paintball Federation).
E IN ITALIA ?
Il paintball arrivò in Italia per la prima volta negli anni ’90, con la nascita di alcuni campi e con la formazione di qualche squadra che partecipò anche ad alcune competizioni all’estero. Non seguì però subito una reale diffusione di questo gioco, che rimase relegato per molti anni all’attività di poche strutture. Il principale scoglio alla diffusione di questo sport era una mancanza nella normativa italiana di una legge che definisse cosa fosse un marcatore da paintball, lasciandolo così in un limbo. Dal 2009 prese vita un movimento, formato da appassionati di questa disciplina, che iniziarono a sostenere con forza che il marcatore non potesse e non dovesse essere assimilato alle armi a modesta a capacità offensiva, l’unica categoria della normativa italiana che seppur non pertinente molti ritenevano fosse quella dove includere i marcatori.
Grazie a questo movimento e al diffondersi della convinzione che il marcatore doveva essere considerato uno strumento sportivo, che nulla aveva a che fare con le armi, dal 2009 in poi inizio' la vera diffusione del paintball nel nostro paese che da pochi campi passo in soli 5 anni a più di 200 strutture di gioco. Nel 2010 furono realizzati anche i primi tornei, mentre nel 2011 furono gettate le basi di una prima bozza di campionato italiano. Grazie allo sviluppo delle competizioni ci fu la nascita e la crescita di molte squadre, alcune delle quali iniziarono presto a partecipare ai principali tornei europei.
Grazie alla diffusione capillare in tutte le regioni di questo sport e all’impegno di molte persone per accreditare questa disciplina a livello istituzionale, si arrivò finalmente nel 2013 ad un primo fondamentale risultato, la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 21 Ottobre 2013 del D.L. N.121 all’interno del quale all’Art. 2 Comma 3 si legge:
Non sono armi gli strumenti ad aria compressa o gas compresso a canna liscia e a funzionamento non automatico, destinati al lancio di capsule sferiche marcatrici biodegradabili, prive di sostanze o preparati di cui all’articolo 2, comma 2, del decreto legislativo 3 febbraio 1997, n. 52, che erogano una energia cinetica non superiore a 12,7 joule, purché di calibro non inferiore a 12,7 millimetri e non superiore a 17,27 millimetri. Il Banco nazionale di prova, a spese dell’interessato, procede a verifica di conformità dei prototipi dei medesimi strumenti. Gli strumenti che erogano una energia cinetica superiore a 7,5 joule possono essere utilizzati esclusivamente per attività agonistica. In caso di inosservanza delle disposizioni di cui al presente comma, si applica la sanzione amministrativa di cui all’articolo 17 -bis , primo comma, del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773. Con decreto del Ministro dell’interno sono definite le disposizioni per l’acquisto, la detenzione, il trasporto, il porto e l’utilizzo degli strumenti da impiegare per l’attività amatoriale e per quella agonistica
A questo LINK potete scaricare l’edizione integrale della Gazzetta Ufficiale da cui è tratto il testo qui sopra, mentre a questo LINK potete scaricare una circolare del Ministero dell’Interno del 28 Luglio 2014 con la quale sono stati forniti ulteriori indicazioni e chiarimenti circa le modifiche di legge introdotte.